Proverbi che hanno riguardo all’alimentazione raccolte in varie parti d’Italia
a cura di Domenico Giuseppe Bernoni
PROVERBI
Che hanno riguardo all’alimentazione raccolte in varie parti d’Italia
a cura di Domenico Giuseppe Bernoni
pag. 102
Isbn 979 12 800 023 278
euro 8,00
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Copia anastatica dell’originale del 1872 edito in Venezia dalla Tipografia di Giuseppe Cecchini e C.
Titolo originale: “L’igiene della tavola dalla bocca del popolo ossia Proverbi che hanno riguardo all’alimentazione raccolti in varie parti d’Italia ed ordinati da Dom. Giuseppe Bernoni”
L’inverno pan, l’estate gabban.
Gennaio e febbrajo, tienti al pollajo,
marzo ed aprile, capretto gentile,
maggio e giugno, erbette col grugno,
luglio ed agosto, piccioni arrosto,
novembre e dicembre, buon vetel sempre.
Quando il Sole è in leone,
buon pollastro col piccione,
e buon vino col popone.
Luglio dal gran caldo,
bevi ben e batti saldo.
Giugno, luglio e agosto,
né acqua, né donna, né mosto.
Anonimo
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Così Italo Calvino parla di Domenico Giuseppe Bernoni nel suo celebre saggio Sulla fiaba, citando la raccolta Fiabe e Novelle popolari e veneziane:
“Il nome che qui conta è quello di un laboriosissimo ricercatore di tradizioni dialettali veneziane, Domenico Giuseppe Bernoni, che tra i suoi molti opuscoli ne dedicò alcuni (nel 1873, 1875, 1893) alle fiabe. E sono fiabe d’una grande limpidezza, piene di signoria poetica; e sempre, nonostante ripetano tipi notissimi o noti, impalpabilmente vi si respira Venezia, i suoi spazi, la sua luce, e sono tutte in qualche modo acquatiche, col mare o i canali o il viaggio o le navi o il Levante. Il Bernoni non annota i nomi dei narratori, né sappiamo quali furono i suoi criteri di fedeltà; ma una mediazione di tipo letterario non si sente; solo una raggiunta unità nella pacatezza del dialetto e nell’atmosfera che circola per le varie fiabe; doti di cui spero qualcosa sia rimasto nella mia trascrizione delle sette che tra esse ho scelto. Che quest’atmosfera non sia propria del Bernoni, ma dello spirito favoloso del mondo veneto marino, lo prova ch’essa si può riconoscere in fiabe d’altra fonte da me trascritte: una veneziana anch’essa, una istriana, una dalmata, e magari anche una facezia triestina”.
Domenico Giuseppe Bernoni nacque ad Asola in provincia di Mantova nel 1828. Ebbe almeno una figlia, Olinda, morta nel 1877. Lavorò nella Prefettura di Venezia e si appassionò delle tradizioni popolari veneziane, raccogliendo vari aspetti di queste quali fiabe, medicina, canti, giochi e preghiere.
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