Il mutamento – In viaggio da Atlantide all’Universo
di Stefania Porrino
IL MUTAMENTO
In viaggio da Atlantide all’Universo
di Stefania Porrino
86 pp.
Isbn 979 12 80023 025
Euro 10,00
“IL MUTAMENTO” è una sorta di “meditazione” teatrale che intreccia episodi storici con l’attualità, per rispondere alla domanda: perché il primo istinto di fronte ad ogni cambiamento è quello di opporsi e rifiutarlo?
Perchè abbiamo paura di cambiare?
Ambientato in uno spazio teatrale vuoto (il particolarissimo e suggestivo Teatro di Documenti), lo spettacolo consiste in una sorta di psicodramma teatrale in più quadri sul tema del cambiamento.
Quattro pazienti-attori (interpretati da Giulio Farnese, Nunzia Greco, Evelina Nazzari, Alessandro Pala Griesche) guidati da una psicoterapeuta con aspirazioni teatrali (Carla Kaamini Carretti) proporranno al pubblico un viaggio nel tempo, dall’epoca della mitica Atlantide a una futura ipotetica civiltà interstellare per scoprire e superare le innumerevoli resistenze psicologiche che si scatenano di fronte ad ogni tipo di cambiamento: politico, sociale e soprattutto interiore.
Stefania Porrino, dopo aver frequentato il Corso di Drammaturgia di Eduardo De Filippo presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Stefania Porrino ha scritto – oltre a sceneggiature per la RAI, un manuale di Regia del teatro musicale, un romanzo e un libro per ragazzi – una trentina di testi teatrali, quasi tutti premiati e pubblicati, andati in scena a Roma, in Italia e all’estero. Regista di prosa e lirica, è docente di Arte Scenica e di Regia del Teatro Musicale presso il Conservatorio di Musica di Frosinone.
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Testo teatrale in scena al Teatro di Documenti di Roma dal 20 febbraio al 1 marzo 2020
NOTE DI REGIA
Perché abbiamo paura del mutamento?
Viviamo un’epoca in cui tutto cambia continuamente, il nuovo diventa vecchio in pochi mesi, siamo costantemente bersagliati da stimoli che ci costringono a rivedere continuamente le nostre idee, le nostre aspettative, i nostri progetti.
Per riflettere su questo affannato rincorrere il nuovo e cercare di capire la paura che ne deriva, mi è sembrato utile scrivere e mettere in scena uno spettacolo sul tema del mutamento – storico, sociale ma soprattutto psicologico – e delle resistenze che ogni cambiamento inevitabilmente suscita in chi non è pronto a modificare la propria concezione del mondo.
In un teatro vuoto, il particolarissimo e suggestivo Teatro di Documenti pensando al quale è stato scritto il testo, quattro pazienti-attori (Giulio Farnese, Nunzia Greco, Evelina Nazzari e Alessandro Pala Griesche) guidati dalla loro psicologa (Carla Kaamini Carretti) decidono di fare un esperimento di immedesimazione in una serie di brevi “psicodrammi”.
Attraverso questo esercizio di “reviviscenza”, gli attori danno vita a una successione di momenti storici in cui sono avvenuti i più importanti cambiamenti dell’umanità: dalla leggendaria fine di Atlantide all’avvento del Cristianesimo, dal pensiero libertario di Tommaso Campanella alla rivoluzione francese e a quella femminista, per arrivare all’unica vera rivoluzione, quella interiore, con un episodio ambientato ai nostri giorni, incentrato sullo smascheramento del falso altruismo e la ricerca di un’autentica capacità di amare.
Un unico, lungo viaggio nel tempo su un mezzo di trasporto che cambia ad ogni episodio: una nave, una carruca dormitoria, un carro, una carrozza, un treno, un aereo e infine un’astronave.
Parallelamente al viaggio nella storia, attraverso il meccanismo del “teatro nel teatro”, si svolge il viaggio nell’inconscio dei pazienti-attori, anch’essi impegnati a superare le proprie resistenze al nuovo.
Passato e presente dialogano tra loro in un gioco di rispecchiamenti tra personaggi attuali e personaggi storici nonché tra personaggi attuali e gli interpreti dello spettacolo per i quali è stato scritto il testo “utilizzandone” tratti di carattere reali – rielaborati però attraverso le inevitabili proiezioni dell’autrice e le sue esigenze drammaturgiche.
Stefania Porrino
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