Giuseppe De Santis, la trasfigurazione della realtà
a cura di Marco Grossi
GIUSEPPE DE SANTIS, la trasfigurazione della realtà
a cura di Marco Grossi
Edizione italiano/inglese
Pagine: 416; illustrato
Isbn 978 88 98 623 648
Euro 28,00
Coedizione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Edizioni Sabinae
(in collaborazione con l’Associazione Giuseppe De Santis)
Con le testimonianze di: Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Constantin Costa-Gravas, Pavel Cuchraj, Marco Tullio Giordana, Mario Martone, Citto Maselli, Giuliano Montaldo, Ferzan Ozpetek, Francesco Rosi.
Prefazione di: Felice Laudadio e Carlo Lizzani.
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Il volume è ordinabile senza spese di spedizione.
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Il volume sarà presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2017) in occasione del restauro del film di Giuseppe De Santis Non c’è pace fra gli ulivi.
http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra/film/sel-uff/venezia-classici/
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Dodici lungometraggi e un mediometraggio, una trentina di film scritti e mai realizzati per censure politiche e ostracismi produttivi ma anche per una personale intransigenza morale. Molti successi e riconoscimenti internazionali, dalle nomination agli Oscar al Leone d’Oro alla carriera, dal Globo d’Oro al Nastro d’Argento.
L’impegno politico inteso come strumento per le conquiste democratiche della società italiana. L’idea di un cinema, costruito sulla potenza evocativa dell’immagine, che contribuisca a formare una coscienza civile. Il legame affettuoso con Fondi, la sua città natale, e con la cultura contadina. La scoperta e la valorizzazione di volti e corpi (Silvana Mangano, Lucia Bosé, Marina Vlady, Raf Vallone) che alimenteranno per decenni l’immaginario collettivo degli spettatori.
L’attenzione protofemminista al ruolo della donna nella società e la messinscena di un eros gioioso. La dedizione nei confronti dei suoi allievi di recitazione e regia.
Questo volume su Giuseppe De Santis – che raccoglie saggi originali, testimonianze di registi, un ricchissimo apparato iconografico e il celebre soggetto inedito I fatti di Andria, un progetto di film mai girato – viene pubblicato in una nuova versione accresciuta a cento anni dalla nascita e a venti dalla morte del regista, uno dei padri fondatori del neorealismo e, prima ancora dell’approdo dietro la macchina da presa, il più acuto e battagliero critico cinematografico italiano dei primi anni ’40.
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Twelve full-length movies and one medium-length film, around thirty films written but never realised due to political censure and the ostracism of producers, as well as his personal moral intransigence. Many international awards and successes, from Oscar nominations to a Leone d’Oro for lifetime achievement, the Golden Globe to the Nastro d’Argento. Political engagement viewed as a tool for the democratic conquests of Italian society. The idea of a cinema built on the evocative power of the image that could contribute to the formation of a civil conscience. His bond of affection with Fondi, his hometown, and its rural culture. The discovery and promotion of faces and bodies (Silvana Mangano, Lucia Bosé, Marina Vlady, Raf Vallone) which would feed the audience’s collective imagination for decades. His protofeminist attention to women’s role in society and
display of joyful eros. His devotion towards his acting and film direction students.
This volume on Giuseppe De Santis – a collection of original essays, reminiscences of directors, a wealth of images and the celebrated unpublished script I fatti di Andria, a project for a never-tobe- realised film – is republished in a new, extended version 100 years after the birth and 20 after the death of the director, one of the founding fathers of neorealism and, before
taking his place behind the camera, the keenest and most combative Italian cinema critic of the early ‘40s.
Il curatore:
Marco Grossi (1970), laureato in Storia e critica del cinema, è organizzatore culturale e studioso di cinema. E’ stato consulente del Centro Sperimentale di Cinematografia, ha partecipato a convegni e tenuto conferenze in Italia e all’estero (Berkeley, New York, La Plata, Mosca, Parigi, Berlino) ed è direttore artistico del FONDIfilmFESTIVAL. Ha collaborato ai volumi «Hollywood sul Tevere. Anatomia di un fenomeno» (CSC / Mondadori Electa, 2010) e «Ciné. Cento anni di collaborazione cinematografica italo-francese» (Cinecittà Holding / Gallucci, 2008). Autore di saggi sul cinema pubblicati in volumi collettanei nonché di interviste e articoli apparsi su riviste specializzate, è uno dei massimi studiosi del cinema di Giuseppe De Santis, cui ha dedicato numerosi studi critici e pubblicazioni, tra cui «Giorni d’amore. Un film di Giuseppe De Santis tra impegno e commedia» (con Giovanni Spagnoletti) (Lindau, 2004), «Giuseppe De Santis. La trasfigurazione della realtà / The Transfiguration of Reality» (prima edizione: CSC / Associazione Giuseppe De Santis, 2007; seconda edizione: CSC / Associazione Giuseppe De Santis / Edizioni Sabinae, 2017), «Alle origini del Neorealismo. Giuseppe De Santis a colloquio con Jean A. Gili» (con Jean A. Gili) (Bulzoni, 2008) e la collana dei «Quaderni dell’Associazione Giuseppe De Santis» (con Virginio Palazzo) (1999/2017), sodalizio culturale di cui è socio fondatore, segretario e componente del Comitato scientifico.
Gianfranco Angelucci su Articolo 21:
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