Una missione fra i Seris
di Gian Gaspare Napolitano
In occasione della Mostra “I colori della Magia di Gian Gaspare Napolitano” che il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” inaugurerà il prossimo 18 aprile 2009 (fino al 18 maggio), la casa editrice Edizioni Sabinae ha deciso di ripubblicare parte del volume “Magia rossa” uscito per Mondadori nel 1968. Gian Gaspare Napolitano, giornalista e scrittore, inviato in tutto il mondo per le maggiori testate giornalistiche nazionali, partecipò giovanissimo ad una missione etnografica nel nord del Messico dove ebbe modo di avvicinare e raccontare la popolazione indigena dei Seris. Lo stile asciutto e lontano da narcisismi, sobrio e partecipato come un grande novelliere, fanno di Napolitano una voce importante nella letteratura di viaggio e nella comprensione della diversità geografica. Il volume riproduce alcune immagini della missione nel nord del Messico nel 1933.
GIAN GASPARE NAPOLITANO - Giornalista e scrittore, nato a Palermo il 30 aprile 1907 e morto a Roma il 5 gennaio 1966. Dopo la laurea in scienze politiche, iniziò la collaborazione alla rivista “Novecento” di Bontempelli e, poco più che ventenne, esordì con una commedia poetica ed audace “Il venditore di fumo”, alla quale seguì il romanzo “ Scoperta dell’America” del 1929, un libro di viaggi immaginari che gli valse un premio letterario. Collaborò ai quotidiani “Il Giornale di Abruzzo e Molise”, al “Giornale d’Italia”, “Il Messaggero”, “Il Giorno” e al “Corriere della sera”. Nel 1936 fu notato da Ermanno Amicucci, direttore della “Gazzetta del Popolo” di Torino e per lui iniziò una lunga carriera di corrispondente che lo condusse in giro per il mondo. Ha lasciato memorabili corrispondenze di guerra dall’Etiopia, dalla Spagna, dalla Libia, dall’Albania. Realizzò numerosi servizi per la televisione, tra cui quelli sulle antichità Maya in Messico, sulla comunità degli italo-americani di Little Italy a New York, sui capi dei nuovi Stati dell’Africa libera. Tra le altre opere si ricordano: “Giro del mondo” (Bompiani, 1933); “Oh, felicità” del 1933, “Troppo grano sotto lo neve” e “La Mariposa” (Vallecchi, 1935), “Il figlio del capitano” (Mondadori, 1958) e postuma “Un colpo di luna” (Bompiani, 1967). Svolse anche un’intensa attività cinematografica come soggettista e sceneggiatore; si ricordano film come “Passaporto rosso” del 1935, sul tema degli emigrati italiani in Canadà; “Sentinelle di bronzo” del 1936, “Los novios de lo muerte” del 1937. Il film-documentario del 1952 “Magia verde”, su un viaggio compiuto nell’America del Sud, di cui fu anche regista, e che ricevette il primo premio al Festival di Cannes e l’Orso di bronzo al Festival di Berlino. L’ultimo film di cui fu soggettista e regista, fu “Tam tam mayumbe”, girato nell’Africa equatoriale nel 1956.
Prezzo: € 13,00
Dati: Aprile 2009; illustrato
ISBN 978-88-96105-24-5
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